Cenni storici
L'origine di questa varietà non è nota, ma potrebbe trattarsi di un semenzale individuato nel modenese come fa supporre l'appellativo "pomo di Modena" col quale veniva denominata nel 1815 dal pomologo Gallesio.
Era abbastanza diffusa nella media e bassa provincia di Modena, di Reggio Emilia, nell’Oltre Po Mantovano e nel Ferrarese.
Don Felice Ceretti, storico di Mirandola, ne “L’Indicatore Mirandolese”, parla di “pomi detti campanini dei quali nell’autunno si fanno larghe provviste e si trasportano fino a Venezia e ad altre città”.
Lo studioso di tradizioni mirandolesi Vilmo Cappi alla fine del '900, scriveva: “Tra la frutta, tipiche sono le mele campanine che ora stanno scomparendo perché sostituite da varietà e tipi più commerciali, ma che da non pochi vengono desiderate ancora e ricercate perché si conservano a lungo, tutto l’inverno, e mantengono sempre intatte la loro fragranza e la loro polpa bianca e pulita che sembra di marmo”.