Il Duomo è intitolato ai SS. Filippo e Giacomo ed è la maggiore delle chiese del territorio finalese. Costruita nel 1474 sulle fondamenta di un preesistente edificio, la chiesa arcipretale dei SS. Filippo e Giacomo si presenta con l’originaria struttura quattro-cinquecentesca per quanto riguarda l’abside e il campanile, mentre la facciata e l’interno a tre navate sono il frutto di interventi posteriori, in particolare quelli realizzati da Angelo Marescotti nel 1770 e da Cesare Rossi nel 1807 (la facciata). L’interno prima del sisma del 2012, conservava materiale di notevole pregio artistico tra cui lo Sposalizio della Vergine di Sigismondo Caula, il Battesimo di Gesù del Bastianino (Bastiano Filippi, 1560) e l’Adorazione dei Magi di Giuseppe Maria Crespi detto lo Spagnolo (XVIII secolo); sull’altare maggiore era posizionata una tela del Mussati risalente al XVII secolo e raffigurante i SS. Filippo e Giacomo. Tra le suppellettili sono da ricordare un antico Crocifisso ligneo che la leggenda vuole trasportato a Finale dalle acque gonfie del Panaro, una statua lignea della Madonna delle Grazie, di scuola veneziana, oggetto di culto caro ai finalesi per lo scampato pericolo dell’epidemia di peste del 1630 e un organo del 1573 di Giovanni Cipri.
Nella foto di Maurizio Goldoni, l'interno del Duomo di Finale Emilia